Soloist

April 8, 2015 / no comments

Sin dal mio debutto con l’epico Concerto di Dvorak, ho continuato a venerare capolavori quali i concerti di Shostakovich, Beethoven o Haydn, ma ho anche cercato di dare nuova linfa a gemme nascoste o dimenticate, onorando autori come Wolf-Ferrari, Bruch o Thuille. I miei interessi si estendono dalla musica barocca a quella contemporanea, dove in quest’ultima ricadono autori come Berio o Vacchi e giovani astri nascenti.

Poche cose sono di ispirazioni come condividere con il pubblico la (ri)scoperta pezzi e compositori. Sono attualmente impegnata nello studio e nelle prove di alcuni concerti relativamente poco noti, che suonerò nel 2015 e nel 2016.

Nell’affrontare la mia attività da solista, respingo la visione convenzionale dell’orchestra come accompagnamento di sfondo. Le grandi interpretazioni nascono quando l’orchestra è una di due voci che devono avere pari dignità, e il cui attento amalgama è ciò che la forma del concerto dovrebbe realmente essere.

Chamber music

April 8, 2015 / no comments

La musica da camera rappresenta nella mia vita la più forte e intaccabile passione.

Ho avuto la fortuna di suonare con grandissimi musicisti e di imparare nel corso degli anni il senso più profondo del camerismo. Assecondare le idee dell’altro anche se diverse, sostenerle e aiutarle con il proprio contributo musicale, non sono solo un dovere per un buon musicista ma anche una lezione di vita e di ricerca come esseri umani.

Dal duo all’ottetto ho affrontato, in più di vent’anni di attività cameristica, i più grandi capolavori sia in formazioni stabili che in incontri occasionali anche in festival internazionali.

Entrambe le esperienze sono fonte di arricchimento, fornendo spunti alla crescita musicale e dell’individuo. Nell’occasionalità ho spesso riscontrato la freschezza della ‘non conoscenza’ ovvero della novità e la linfa che nuove idee possono lasciare al musicista curioso, le collaborazioni durature, invece, permettono di lavorare con grande ricerca e complicità, qualità che rendono l’esecuzione più ‘cameristica’ e coesa.

Ogni musicista con cui ho suonato mi ha lasciato qualcosa, il mio ‘baule’ di esperienze si è riempito via via di idee, opinioni, visioni e scuole anche diverse dalle mie che però mi hanno obbligata a guardare quello che conoscevo con occhi diversi. E spesso a cambiare idea.

www.estrio.it

Principal

April 8, 2015 / no comments

Sin dalla più giovane età ho iniziato collaborazioni con orchestre giovanili (ECYO e Schleswig Holstein Muisk Festival Orchester), contesti  internazionali di altissimo profilo a contatto con musicisti di tutta Europa e del mondo. L’incontro fra culture, lo scambio di modi di suonare e di affrontare il repertorio, la passione e l’amore per la musica dei grandi direttori che ho avuto la fortuna di conoscere, mi hanno permesso di appassionarmi subito al mondo  dell’orchestra. Con la mia crescita strumentale ho avuto la fortuna di diventare primo violoncello di numerose realtà da camera, sinfoniche e liriche. In questo ruolo ho cercato di portare tutto il bagaglio della camerista. Mai mero esecutore ma ‘collaboratore’ di un progetto comune e condiviso, capace di assecondare le idee del direttore, del musicista che sta eseguendo il solo, il cantante sul palcoscenico e soprattutto con la fila. Il ‘suono’ del gruppo cercato sotto tutti i profili, tecnico e artistico. Sempre suonando ‘con’ gli altri, senza mai imporre la visione personale.

www.orchestradacameraitaliana.it

Academic

March 24, 2015 / no comments

Grazie ai numerosi grandi didatti con cui ho studiato, posso affermare di esser figlia della grande scuola europea. Dalla scuola di derivazione francese di Rocco Filippini, alla grande scuola russa di David Geringas, passando per numerosi incontri con William Pleeth a Londra e ancora più lunghe frequentazioni con Mario Brunello, senza dimenticare l’apporto fondamentale di Mihai Dancila e la scuola rumena.

Grazie a questo sfaccettato bagaglio formativo mi sono affacciata all’insegnamento del violoncello quasi vent’anni fa con slancio e grande fiducia. Penso che sia stata (ed è ancora insieme alla musica da camera) l’esperienza più formativa per me come violoncellista.

Affrontare quotidianamente le difficoltà degli allievi, lavorare per trovare soluzioni sempre diverse, ricercare repertorio, risolvere i più svariati problemi fisici e psicologici, sono stati molti degli aspetti che hanno reso l’insegnamento una palestra difficile e stimolante del mio percorso di crescita strumentale e umana.

Ogni allievo è un individuo su cui va cucito un vestito su misura che è la sua formazione, controproducente è  pensare di adottare le stesse strategie per persone diverse.

Ho sviluppato una grande sensibilità per tutti quegli aspetti fisici che possono causare blocchi nell’esecuzione. La mia personale esperienza di impostazione non curata nella mia adolescenza mi ha portata ad affrontare alcune rigidità fisiche. Una delle mie prerogative è la soluzione di tali ostacoli spesso causati da un banale difetto trascurato nel tempo.

Sono felice di poter affermare che ho avuto grandi risultati. In 10 anni a Pavia ho preparato più di 30 allievi ad esami brillantemente superati.

E quello che mi stupisce ancora oggi è che penso di aver imparato dai miei allievi tanto quanto loro hanno ricevuto da me. Mi hanno obbligata a non smettere mai di cercare e soprattutto ad essere paziente come devono esserlo loro.

Una grande lezione di vita.

www.istitutovittadini.it